Diodati Bibbia 1885

1 Samuele 24:6-18 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

6. E, dopo questo, il cuore battè a Davide, perchè egli avea tagliato il lembo dell'ammanto di Saulle.

7. E disse alla sua gente: Tolga il Signore da me che io faccia questo al mio signore, all'Unto del Signore, che io gli metta la mano addosso; conciossiachè egli sia l'Unto del Signore.

8. E Davide, con parole, stolse da ciò la sua gente, e non le permise di levarsi contro a Saulle. E Saulle, levatosi dalla spelonca, se ne andava a suo cammino.

9. E Davide si levò, e uscì fuori della spelonca, e gridò dietro a Saulle, dicendo: O re, mio signore. E Saulle riguardò dietro a sè. E Davide s'inchinò con la faccia verso terra, e si prostese.

10. E Davide disse a Saulle: Perchè attendi alle parole delle genti che dicono: Ecco, Davide procaccia il tuo male?

11. Ecco, pur oggi, gli occhi tuoi veggono che il Signore ti avea oggi dato in mano mia, nella spelonca, ed alcuno parlò di ucciderti; ma la mia mano ti ha risparmiato; ed io ho detto: Io non metterò la mano addosso al mio signore; perciocchè egli è l'Unto del Signore.

12. Ora, padre mio, vedi, vedi pure il lembo del tuo ammanto che io ho in mano mia; e poichè, quando io tagliai il lembo del tuo ammanto, non ti uccisi, sappi e vedi che nella mia mano non vi è male, nè misfatto alcuno, e che io non ho peccato contro a te; e pur tu vai a caccia della vita mia, per tormela.

13. Il Signore giudichi fra me e te, e il Signore mi vendichi di te; ma io non metterò la mia mano sopra te.

14. Come dice il proverbio degli antichi: L'empietà proceda dagli empi; ma io non metterò la mia mano sopra te.

15. Dietro a cui è uscito il re di Israele? chi vai tu perseguitando? un can morto, una pulce.

16. Il Signore adunque sia giudice, e giudichi fra me e te, e vegga e mantenga la mia causa, e mi faccia ragione, riscotendomi dalla tua mano.

17. E, quando Davide ebbe fornito di dire queste parole a Saulle, Saulle disse: È questa la tua voce, Davide, figliuol mio? E alzò la voce, e pianse.

18. E disse a Davide: Tu sei più giusto di me; perciocchè tu mi hai renduto bene per male; là dove io ti ho renduto male per bene.