Diodati Bibbia 1885

1 Re 3:16-28 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

16. Allora due donne meretrici vennero al re, e si presentarono davanti a lui.

17. E l'una di loro disse: Ahi, signor mio! Io, e questa donna, dimoriamo in una stessa casa; or io partorii, stando con lei in quella casa.

18. E il terzo giorno appresso che io ebbi partorito, questa donna partorì anch'essa; e noi stavamo insieme, e non vi era alcun forestiere con noi in casa; non vi era altri che noi due in casa.

19. Ora, la notte passata, il figliuolo di questa donna è morto; perciocchè ella gli era giaciuta addosso.

20. Ed ella s'è levata in mezzo alla notte, ed ha preso il mio figliuolo d'appresso a me, mentre la tua servente dormiva, e se l'ha posto a giacere in seno, e mi ha posto a giacere in seno il suo figliuolo morto.

21. Ora io, levatami la mattina per allattare il mio figliuolo, ho trovato ch'era morto; ma, avendolo la mattina considerato, ecco, egli non era il mio figliuolo che io avea partorito.

22. E l'altra donna disse: No; anzi il vivo è il mio figliuolo, e il morto è il tuo. E quell'altra diceva: No; anzi il morto è il tuo figliuolo, e il vivo è il mio figliuolo. Così parlavano in presenza del re.

23. E il re disse: Costei dice: Questo che è vivo è il mio figliuolo, e il morto è il tuo; e colei dice: No; anzi il morto è il tuo figliuolo, e il vivo è il mio.

24. Allora il re disse: Recatemi una spada. E fu portata una spada davanti al re.

25. Poi il re disse: Spartite il fanciullo vivo in due: e datene la metà all'una, e la metà all'altra.

26. Ma la donna di cui era il fanciullo vivo, disse al re (perciocchè le viscere le si commossero inverso il suo figliuolo): Ahi! signor mio; datele il fanciullo vivo, e nol fate punto morire. Ma l'altra disse: Non sia nè a te, nè a me, spartasi.

27. Allora il re diede la sentenza, e disse: Date a costei il fanciullo vivo, e nol fate punto morire; essa è la madre sua.

28. E tutti gl'Israeliti, udito il giudicio che il re avea dato, temettero il re; perciocchè videro che vi era in lui una sapienza di Dio, per giudicare.