Diodati Bibbia 1885

1 Croniche 21:3-20 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

3. E Ioab disse: Il Signore accresca il suo popolo per cento cotanti; non sono essi tutti, o re, mio signore, servitori del mio signore? perchè cerca il mio signore questa cosa? perchè sarebbe questo imputato a colpa ad Israele?

4. Ma la parola del re prevalse a Ioab. Ioab adunque si partì, e andò attorno per tutto Israele; poi tornò in Gerusalemme.

5. E diede a Davide la somma del popolo annoverato; e di tutto Israele vi erano undici volte centomila uomini che potevano trar la spada; e di Giuda, quattrocensettantamila uomini, che potevano trar la spada.

6. Or egli non annoverò Levi, nè Beniamino, fra gli altri; perciocchè il comandamento del re gli era abbominevole.

7. Or questa cosa dispiacque a Dio; laonde egli percosse Israele.

8. E Davide disse a Dio: Io ho gravemente peccato d'aver fatta questa cosa; ma ora fa', ti prego, passar via l'iniquità del tuo servitore; perciocchè io ho fatta una gran follia.

9. E il Signore parlò a Gad, veggente di Davide, dicendo:

10. Va', e parla a Davide, dicendo: Così ha detto il Signore: Io ti propongo tre cose; eleggitene una, ed io te la farò.

11. Gad adunque venne a Davide, e gli disse: Così ha detto il Signore: Prenditi:

12. o la fame per tre anni; o di non poter durare davanti a' tuoi nemici per tre mesi, e che la spada de' tuoi nemici ti aggiunga; ovvero che la spada del Signore, e la pestilenza sia per tre giorni nel paese; e che l'Angelo del Signore faccia il guasto per tutte le contrade d'Israele. Ora dunque, vedi ciò che io ho da rispondere a Colui che mi ha mandato.

13. E Davide rispose a Gad: Io son grandemente distretto: deh! che io caggia nelle mani del Signore; conciossiachè grandissime sieno le sue compassioni; e ch'io non caggia nelle mani degli uomini.

14. Il Signore adunque mandò una pestilenza in Israele, e morirono settantamila uomini d'Israele.

15. Or Iddio mandò l'Angelo in Gerusalemme, per farvi il guasto; ma, come egli era per fare il guasto, il Signore riguardò, e si pentì del male, e disse all'Angelo che distruggeva: Basta; ritrai ora la tua mano. Or l'Angelo del Signore stava in piè presso dell'aia di Ornan Gebuseo.

16. E Davide alzò gli occhi, e vide l'Angelo del Signore che stava in piè fra terra e cielo, avendo in mano la spada tratta, vibrata contro a Gerusalemme. E Davide, e tutti gli Anziani, coperti di sacchi, caddero sopra le lor facce.

17. E Davide disse a Dio: Non sono io quello che ho comandato che si annoverasse il popolo? Io dunque son quello che ho peccato, ed ho del tutto mal fatto; ma queste pecore che cosa hanno fatto? deh! Signore Iddio mio, sia la tua mano contro a me, e contro alla casa di mio padre; e non sia contro al tuo popolo, per percuoterlo di piaga.

18. Allora l'Angelo del Signore disse a Gad, che dicesse a Davide di salire all'aia di Ornan Gebuseo, per rizzar quivi un altare al Signore.

19. E Davide salì là, secondo la parola di Gad, ch'egli avea detta a Nome del Signore.

20. Or Ornan, trebbiando del grano, si era rivolto, ed avea veduto l'Angelo; e si era nascosto, co' suoi quattro figliuoli.