6. Una cosa insipida si mangia ella senza sale? Evvi sapore nella chiara ch’è intorno al torlo dell’uovo?
7. Le cose che l’anima mia avrebbe ricusate pur di toccare Sono ora i miei dolorosi cibi.
8. Oh! venisse pur quel ch’io chieggio, e concedessemi Iddio quel ch’io aspetto!
9. E piacesse a Dio di tritarmi, Di sciorre la sua mano, e di disfarmi!
10. Questa sarebbe pure ancora la mia consolazione, Benchè io arda di dolore, e ch’egli non mi risparmi, Che io non ho nascoste le parole del Santo.
11. Quale è la mia forza, per isperare? E quale è il termine che mi è posto, per prolungar l’aspettazione dell’anima mia?
12. La mia forza è ella come la forza delle pietre? La mia carne è ella di rame?
13. Non è egli così che io non ho più alcun ristoro in me? E che ogni modo di sussistere è cacciato lontan da me?
14. Benignità dovrebbe essere usata dall’amico inverso colui ch’è tutto strutto; Ma esso ha abbandonato il timor dell’Onnipotente,
15. I miei fratelli mi hanno fallito, a guisa di un ruscello, Come rapidi torrenti che trapassano via;
16. I quali sono scuri per lo ghiaccio; E sopra cui la neve si ammonzicchia;